Laser alessandrite
Il laser ad Alessandrite costituisce la metodologia ideale (gold standard) per l’epilazione permanente, per il trattamento delle discromie cutanee e per il fotoringiovanimento non ablativo. Emette un raggio di luce a 755 nm che è in grado distruggere in maniera selettiva il pelo, avendo come bersaglio la melanina, pigmento scuro presente nel pelo stesso e nel bulbo pilifero.
Il fascio di luce altamente concentrata prodotta dal laser colpisce la cute provocando un processo denominato fototermolisi selettiva, in cui l'energia luminosa si trasforma in energia termica, provocando una vera e propria esplosione delle cellule del bulbo pilifero e la cancellazione dello stesso.
Facendo una breve excursus sulla fisiologia del pelo si può dire che questo nasce dal bulbo pilifero dove sono presenti le cellule staminali me attraversa tre fasi di crescita: l’anagen (o fase di crescita attiva), il catagen (o fase stabile) e il telogen (o fase di caduta).
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che a seguito del trattamento laser non ricresceranno più i peli che si trovano in fase di crescita anagen.
La percentuale di peli che si trovano in quella determinata fase di crescita è estremamente variabile e dipende dalla zona d’esame, dall’età, dal sesso etc. però in media si attesta in una percentuale variabile tra il 10 e il 15 %. Ecco perché sono necessarie più sedute per raggiungere un risultato definito permanente.
È, infatti, scientificamente corretto promettere che, in assenza di squilibri ormonali, il 90-95 % dei peli non ricrescerà più dopo le sedute previste dal ciclo terapeutico.
Anche la frequenza delle sedute è variabile in relazione alla regione corporea da trattare, alla tipologia dei peli e della loro crescita/ricrescita, alla quantità dei peli da eliminare.
Solo a seguito di accurata e specifica visita medica è possibile fissare un protocollo terapeutico efficace e personalizzato idoneo alla risoluzione dell’inestetismo.