Rimozione Tatuaggi

Il Tatuaggio è un modo per comunicare con il corpo e molteplici sono i motivi che possono indurre a maturare la scelta di rimuoverlo: perché non piace più, per farne uno più bello, perché ha perso colore o si è sbiadito, perché non si può tenere con le aspettative di una vita diversa, o perché semplicemente sono cambiate le condizioni ambientali che avevano spinto a farlo (non infrequente è il tatuaggio del nome della fidanzata che ahimè va rimosso qualora la storia abbia avuto un epilogo negativo).

I motivi possono essere i più disparati, ma il problema, una volta che si decide, è il medesimo per tutti: Come eliminare quel tatuaggio?

Togliere un tatuaggio è sicuramente molto più difficile che farlo.

Il metodo più comune ed utilizzato è quello laser. In commercio esistono apparecchiature laser a pico-secondi o Q-Switched che sono in grado di colpire il pigmento con cui è realizzato il tatuaggio e di polverizzarlo dando modo al comparto cellulare deputato della pelle di rimuoverlo dalla zona di inserzione.

Il Dott. Scocchia nel suo studio ha scelto un altro metodo operativo, utilizzando a tal scopo un’applicazione del plasma.

Dopo una leggera esfoliazione con il Plexer, si procede con un impacco di sale e anestetico locale da tenere su per circa due ore. Successivamente, la zona trattata andrà incontro a formazione di liquido sieroso in cui si trova frammisto il pigmento colorato che muove dal derma alla superficie. L’essudato così prodotto andrà incontro a formazione di crosta e a guarigione come una normale scarificazione.

A guarigione ottenuta si assisterà a scomparsa del tatuaggio, di qualunque colore esso sia, senza lasciare cicatrici.

Questa metodica non richiede anestesia preliminare, è generalmente molto ben tollerato provocando solo leggera dolenzia.

Per rimuovere il tatuaggio è in genere sufficiente una sola seduta, però a volte è necessario intervenire con un secondo trattamento qualora il pigmento iniziale fosse stato posto più in profondità nel derma.

Rispetto all’utilizzo del laser, questa metodica risulta essere più semplice e sopportabile per il paziente, ha costi più bassi, raggiunge più velocemente l’obbiettivo (1-2 trattamenti contro circa 10 sedute del laser), non presenta effetti collaterali, tendenzialmente possibili con il trattamento laser (formazione di cicatrici cheloidi).

Inoltre con la metodica al plasma il pigmento colorato viene eliminato mentre nel trattamento laser il pigmento viene “triturato” e fagocitato dagli “spazzini” della pelle.

 

  Plexer